Incontrare Don Fortunato Di Noto è un dono di cui forse solo tra alcuni anni si capirà il valore, perché è un prete di strada (nel suo caso la strada è il web) che sta lasciando nel mondo un segno profondo. Questo privilegio lo ha avuto la nostra comunità, la sera di mercoledì 15 maggio.
Di Noto, a Cagliari per un convegno organizzato dal Servizio diocesano per la tutela dei minori, ha raccontato se stesso e la missione sua e dell’associazione Meter di cui è fondatore, insieme all’avvocata Maria Suma che dagli inizi collabora con lui. Il ministero di don Fortunato a difesa dei minori violati non ha origine da un incarico d’ufficio affidatogli, non da un particolare percorso di studi, e nemmeno dal bisogno della Chiesa di difendersi dagli scandali della pedofilia. La sua è una vocazione nella vocazione, che nasce dalla certezza evangelica che i bambini siano tra le persone più vulnerabili, quindi più amate da Gesù e che maggiormente necessitano di essere difesi.
Nella sua azione è stato un pioniere; prima ancora che anche gli uffici pubblici disponessero un collegamento internet lui, scoprì in rete la diffusione di materiale pedopornografico e inizio un’opera di denunce senza precedenti che porterà poi l’Italia ad essere all’avanguardia nella lotta penale a questi cyber crime. Oggi la situazione ha assunto dimensioni incontrollabili, ma non ci si può perdere d’animo se siamo sostenuti dalla fede. “È la fede- ci rivela- il segreto che mi permette di non essere ancora impazzito”, perchè quello che passa sotto i suoi occhi ogni giorno è un inferno.
Non un incontro informativo o formativo, insomma, ma un incontro realmente pastorale. Don Fortunato non ha parlato di leggi, di rischi e pericoli, ma ci ha esortato a tornare al Vangelo, ricordandoci che “vestire gli ignudi” significa anzitutto dare dignità all’umano la cui nudità viene umiliata in queste forme di perversione.
Siamo grati a don Fortunato per la sua testimonianza, che ci ha profondamente provocati come uomini e come futuri presbiteri. Allo stesso modo ringraziamo l’Avv. Suma e l’associazione Meter per il loro servizio, e a don Michele Fadda, per averci permesso di fare questa significativa conoscenza.
Matteo Lutzu, sem.
Ringraziamento da parte del Rettore don Riccardo Pinna
Con viva gratitudine per questo incontro di aggiornamento, condividiamo anche noi anzitutto con la preghiera l’impegno di Don Fortunato che ha voluto raccontare ai seminaristi la propria storia vocazionale e l’impegno pastorale per la lotta contro gli abusi legati al fenomeno aberrante della pedofilia e della pedopornografia. Siamo grati anche all’Avv.to Maria Soma che ha presentato sotto il profilo dell’ordinamento civile e canonico la normativa giuridica e pastorale. Don Fortunato ha presentato e messi in risalto gli ultimi documenti del Magistero pontificio attuale in riferimento al servizio di tutela e ascolto delle vittime degli abusi, ponendo l’attenzione sulla necessità da parte dei sacerdoti di offrire un vero ascolto e sostegno verso chi è stato vittima di questi reati. La Chiesa, anche grazie all’opera di don Fortunato, su questo ambito ha dato una vera e propria svolta negli ultimi tempi, segnando un punto di non ritorno.
I seminaristi hanno gradito e apprezzato il taglio che don Fortunato ha voluto dare all’incontro: più che una lezione accademica è stata una testimonianza di vita, dove è emerso un impegno evangelico mirato all’annuncio della fede e alla cura dei più fragili.
Il catechismo della Chiesa Cattolica, ha ricordato don Fortunato, ribadisce che l’annuncio del Vangelo è rivolto in primis ai poveri e in secondo posto ai bambini. “Il Regno appartiene ai poveri e ai piccoli, cioè a coloro che l'hanno accolto con un cuore umile” (Cf. CCC 544).
Nostro Signore ha avuto una attenzione particolare per la cura e tutela dei più piccoli. Nel contesto del luogo formativo, ciò riveste un carattere importantissimo, un ambito da tenere costantemente sotto verifica per incrementare la conoscenza, l’approccio, il dovuto ascolto, la cura e tutela dei bambini e dei più vulnerabili. Al di là delle implicanze giuridiche, la Chiesa nei suoi Pastori, e all’interno del piano di formazione al Sacerdozio, è desiderosa di favorire in tutti i seminaristi una educazione cristiana integrale orientata verso una fede adulta, e nell’impegno di formare presbiteri anzitutto in quanto veri uomini di Dio, maturi e sapienti, capaci di perseverare nella cura e tutela di tutti specialmente di piccoli e dei più fragili.