Conferimento dei Ministeri del Lettorato e dell’Accolitato


Sabato 26 Novembre 2016, nella cappella del nostro Seminario, si è vissuto uno dei momenti più importanti dell’anno formativo, ovvero, la Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E.R. Mons. Antonello Mura, Vescovo di Lanusei, nella quale sono stati conferiti i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato ad alcuni alunni della comunità: Fabio Nieddu (lettore) dell’Arcidiocesi di Sassari, Cesare Nicolai, Daniele Murrighili e Giuliano Oggiano (accoliti), tutti della Diocesi di Tempio-Ampurias.

La celebrazione per il conferimento dei ministeri è sempre un momento importante per la vita dell’intera comunità che si unisce attorno ai candidati, nella preghiera e nell’aiuto fraterno, ma soprattutto nella preparazione della celebrazione liturgica e del successivo momento conviviale.

Ma soprattutto è importante per quei momenti di preparazione immediata e di riflessione, che quest’anno sono stati guidati dallo stesso Mons. Mura, e che hanno visto impegnati tre momenti. Il Vescovo ha infatti presieduto i Vespri e la Compieta di Venerdì 25 e le Lodi Mattutine del 26, concentrando la propria riflessione su tre parole che devono accompagnare la vita dei neo lettori e dei neo accoliti: fraternità, sobrietà e libertà.

Fraternità, ha detto il Vescovo, è essere custodi del proprio fratello, in modo concreto, essendo capaci di mettere a disposizione del proprio tempo, di offrire ascolto, parola, dialogo al proprio fratello. La fraternità è un qualcosa che non ci viene data, ma un evento che decido di creare o di distruggere.

Sobrietà, sulla base del passo evangelico di Mc 6,6-12 sull’invio dei Dodici a due a due, è la scelta di camminare insieme; il primo annuncio perciò non è costituito di parole, ma del camminare fraterno degli apostoli, e per far questo è necessario essere leggeri, eliminare ciò che è superfluo. La sobrietà allora non va intesa come fosse una punizione, ma come una virtù che evita lo spreco, il lusso, la corruzione e la decadenza, e che fa appello non a ciò che si deve dimostrare, ma a ciò che si deve essere.

Libertà invece, è un termine largamente utilizzato, e che si presta a molteplici significati, ma essa va colta nel suo senso più profondo. La Parola ci illumina su questo senso, e ci propone molti passi significativi, come l’Esodo, un viaggio verso la libertà, e soprattutto Cristo, il vero modello di libertà, che non ha paura di essere sottomesso al Padre, in assoluta obbedienza. Libertà, dunque, è la qualità propria del discepolo: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete miei discepoli, conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31).

Nell’omelia della Concelebrazione Eucaristica, infine, Mons. Mura ha presentato ai neo lettori e neo accoliti la figura dell’agricoltore. Egli saggiamente, nel suo lavoro, prepara la terra, semina, fa attenzione ai germogli e fa fruttificare, e a suo tempo, raccoglie i frutti. Così chi riceve i ministeri nella Chiesa, è chiamato a seminare, a controllare, e a far fruttificare, perché a tempo opportuno si possano raccogliere i frutti.

Alessio Picconi, Sem.

 

 


 

Saluti introduttivi alla celebrazione di don Antonio Mura, Rettore.

“Anche oggi i giornali ci raccontano il mondo. Uno sguardo sul mondo, non sempre benevolo, spesso disincantato e senza prospettive. E noi cristiani e noi Comunità del Seminario che contributo portiamo dentro questo mondo, dentro questo modello di lettura del mondo?

Noi desideriamo portare delle parole, anzi la Parola, che passa attraverso le nostre parole. Noi desideriamo saziare la fame, anzi “le fami” del mondo, consegnando del cibo, anzi “il Cibo”, e farlo attraverso le nostre mani. Ai lettori e agli accoliti il compito di essere segno della Chiesa che porta la Parola di vita, che porta il Cibo di vita.

Grazie Fabio, grazie Daniele, grazie Giuliano, grazie Cesare, perché fra poco divenite “Ministero”, che manifesta questo modo nuovo di stare nel mondo, secondo il modello che è Cristo stesso. Porterete nuovo cibo e nuove parole in un mondo intossicato dal cibo spazzatura e vessato dalle male parole.

Un caro saluto a Sua Ecc.za Mons. Antonio Mura, Vescovo di Lanusei, presente anche a nome di tutta la Conferenza Episcopale Sarda. A nome della Comunità del Pontificio Seminario Regionale Sardo, grazie per la sua presenza e per il percorso-sintesi che ci ha permesso di vivere ieri sera e questa mattina, aiutandoci a preparare questo momento con tre parole: fraternità, sobrietà, libertà.

Grazie per la presenza significativa al Preside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e a tutti i sacerdoti delle parrocchie di origine e di pastorale degli istituendo. Un saluto carissimo agli amici del percorso Propedeutico. Salutiamo la Comunità del Seminario Vescovile di Tempio-Ampurias e il suo Rettore don Paolo, ed i fratelli e sorelle Scout.

Particolare gratitudine alle Suore “Figlie di San Giuseppe”, a tutti gli amici collaboratori e al personale, presenti come una grande famiglia a servizio della comunità, che ci custodiscono con amore e dedizione. Grazie all’Equipe, al Direttore Spirituale, ai Padri Spirituali e ai Confessori: sono la prima linea educativa nella nostra comunità.

A voi famiglie grazie, perché custodite e permettete di far germogliare il germe della vocazione.

Grazie a tutti i seminaristi, perché ancora una volta stanno manifestando, attraverso il servizio e in vario modo, il loro desiderio di essere comunità, famiglie e fratelli. Grazie perché se questa giornata è bella, è perché il Signore c’è e perché voi avete deciso di esserci.