CONVEGNO NAZIONALE DEI FORMATORI

Convegno per Equipe Formatori

dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia

3-6 aprile 2018 - CAGLIARI

Anche quest’anno, come ogni anno, i rettori e le equipe educative dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia, si sono incontrati per un convegno di aggiornamento sulle tematiche educative inerenti la formazione sacerdotale e l’impatto educativo della Chiesa nei fenomeni sociali delle nostre regioni. Il convegno nazionale si è svolto nel nostro seminario regionale, cogliendo l’occasione dei 90 anni dell’istituzione dello stesso seminario.

Il convegno ci ha posto nella condizione di accogliere contributi formativi e ha visto la partecipazione di esperti nel campo delle scienze educative e in particolare della formazione ecclesiale. In un momento in cui la società contemporanea attraversa una fase di transizione e di trasformazioni e dove emergonoper un verso, in maniera preoccupante, l’individualismo e l’insicurezza e, per altro verso, la crisi dei tradizionali luoghi dell’educazione e dei modelli educativi, si rende necessario riformulare prospettive adeguate in termini di formazione del seminarista.

«Il seminario è, in se stesso, un’esperienza originale della vita della Chiesa [...]. Già sotto il profilo umano, [esso] deve tendere a diventare una comunità compaginata da una profonda amicizia e carità, così da poter essere considerata una vera famiglia che vive nella gioia. Sotto il profilo cristiano, [...] si deve configurare come “comunità ecclesiale”. In special modo, il seminario si presenta come una comunità educativa in cammino [...]. In realtà, una prolungata e intima consuetudine di vita con Gesù viene presentata nei Vangeli come necessaria premessa al ministero apostolico». (CEI, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana, 60-61). Una comunità che si propone quale palestra per lo sviluppo dell’autenticità dell’essere e che, con la condivisione delle gioie e delle fatiche nella vita comune, costituisce una valida risorsa formativa per le future esperienze apostoliche. Una comunità intesa come luogo privilegiato di aiuto alla elaborazione di una regola personale di vita che coniughi l’uomo pensante e l’uomo credente e che funga da supporto alla formazione sacerdotale. «Durante l’iter formativo verso il sacerdozio ministeriale il seminarista si presenta come un “mistero a se stesso”, nel quale si intrecciano e coesistono due aspetti della sua umanità, da integrare reciprocamente: da un lato, essa è caratterizzata da doti e ricchezze, plasmata dalla grazia; dall’altro, è segnata da limiti e fragilità. Il compito formativo consiste nel cercare di aiutare la persona a integrare questi aspetti, sotto l’influsso dello Spirito Santo, in un cammino di fede e di progressiva e armonica maturazione di tutte le componenti, evitando le frammentazioni, le polarizzazioni, gli eccessi, la superficialità o le parzialità. Il tempo di formazione verso il sacerdozio ministeriale è un tempo di prova, di maturazione e di discernimento da parte del seminarista e dell’istituzione formativa. Il seminarista è chiamato a “uscire da se stesso”, per andare, nel Cristo, verso il Padre e verso gli altri, abbracciando la chiamata al presbiterato, impegnandosi a collaborare con lo Spirito Santo per realizzare una sintesi interiore, serena e creativa, tra forza e debolezza. Il progetto educativo aiuta i seminaristi a ricondurre a Cristo tutti gli aspetti della loro personalità, così da renderli consapevolmente liberi per Dio e per gli altri. Soltanto in Cristo crocifisso e risorto, infatti, ha senso e compimento questo percorso di integrazione; in Lui si ricapitolano tutte le cose (cfr. Ef 1,10), affinché “Dio sia tutto in tutti” (1Cor 15,28)». (Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, 28-29)

Una comunità in cammino si costruisce mediante processi di conoscenza, di apprendimento e di partecipazione. «I seminaristi sono protagonisti insostituibili della loro formazione: l’azione degli educatori rimane infatti inefficace se essi non prendono in mano la loro vita e non fanno propri gli stimoli loro offerti. In tal senso, si può dire che ogni formazione è ultimamente un’autoformazione». (CEI, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana, 73).Verso tale prospettiva, sempre più, siamo chiamati a ripensare i nostri modelli formativi. In essi la condivisione dell’esperienza, la prossimità comunicativa, la cooperazione e l’informalità delle relazioni tendono a favorire la maturazione di un’identità.

E allora, eccoci qua a vivere anche quest’anno il nostro convegno di riflessione, aggiornamento e condivisione. È una delle modalità attraverso le quali anche noi formatori, formandoci, ci mettiamo a disposizione del cammino della Chiesa italiana.

A tutti i partecipanti abbiamo voluto offrire il benvenuto nel nostro Seminario Regionale, nella città di Cagliari, nella nostra cara Sardegna. Abbiamo desiderato condividere con i convegnisti la nostra vita di sardi con la nostra ricca e radicata cultura, la nostra vita di fede, la nostra vita di Chiesa.

Don Antonio Mura

... alcuni ringraziamenti

La nostra Comunità è lieta di aver accolto le Equipe dei formatori dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia. Ci accomuna il Ministero, ci accomuna il servizio ecclesiale che viviamo, ci accomuna la fraterna amicizia che negli anni si è venuta a consolidare, ci accomuna il desiderio di continuare a formarci per meglio servire la formazione ecclesiale. Grazie carissimi amici e confratelli perché quest’anno avete accettato di attraversare il mare e di vivere il nostro Convegno in Sardegna, nel nostro Pontificio Seminario Regionale Sardo. Un sentito ringraziamento va, inoltre, all’Equipe dei formatori e a tutta la comunità del Pontificio Seminario Regionale Pugliese “PIO XI” in Molfetta per l’accoglienza e l’organizzazione dell’annuale Torneo di Calcio a 5, che anche quest’anno ha visto impegnati tanti seminaristi dei nostri Seminari Maggiori. Grazie per l’entusiasmante esperienza che avete favorito.

Carissimi

S.E.R. Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e Presidente CES

Ed Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi delle Chiese che sono in Sardegna

Il Seminario regionale si configura come una “comunità educante in cammino” (Costituzione Apostolica Nostrarum Partem, 5 agosto 1927,  AAS (1927) 334-337), dove i candidati al sacerdozio vivono l’esperienza formativa che il Signore riservò ai dodici Apostoli, quando li chiamò perché “stessero con Lui”, prima di inviarli in missione. Il Seminario garantisce la crescita umana, culturale, spirituale e pastorale di ciascun seminarista mediante la vita comunitaria, permeata dello Spirito di Cristo, formata al ritmo della preghiera, dell’ascolto della Parola di Dio e dello studio, caratterizzata dallo stile proprio di una famiglia. Ecco natura e finalità del Seminario alle quali voi Arcivescovi e Vescovi delle Chiese che sono in Sardegna continuate a dare prospettiva, indicandoci costantemente gli obietti, i contenuti e le modalità. Un sentito ringraziamento da parte nostra e di tutte le Equipe dei Seminari Regionali d’Italia, per il Vostro costante impegno, sostegno e patrocinio, nelle varie iniziative attraverso le quali celebriamo il Novantesimo anniversario dell’istituzione del Pontificio Seminario Regionale Sardo.

 

Carissimi Relatori

S.E.R. Mons. Gianfranco Saba, Arcivescovo di Sassari

S.E.R. Mons. Mauro Maria Morfino, Vescovo di Alghero-Bosa

Ill.mo. Dott. Davide De Villa

Accogliete il più sentito ringraziamento per la vostra disponibilità. Con la Vostra presenza e le Vostre competenze, ci avete permesso di proseguire il nostro cammino di aggiornamento e verifica delle tematiche formative.I vostri anni e la vostra competente dedizione a favore della formazione ecclesiale sono, per noi formatori di seminaristi, tesoro prezioso per meglio affinare le nostre competenze rendendole sempre più adeguate alle nuove esigenze dei nostri giovani che si preparano al Presbiterato. Papa Francesco, parlando alla comunità del PSRS in udienza lo scorso 17 febbraio, ci ha ancora una volta ricordato che Nel cammino del Seminario è decisivo il ruolo dei formatori: la qualità del presbiterio dipende in buona parte dall’impegno dei responsabili della formazione. Essi sono chiamati ad operare con rettitudine e saggezza per lo sviluppo di personalità coerenti ed equilibrate, in grado di assumere validamente, per poi compiere responsabilmente, la missione presbiterale. In questa delicata opera formativa, anche il vostro Seminario svolge un servizio indispensabile alle Diocesi, favorendo la qualità della formazione del clero e la comunione tra le Chiese”. Il Convegno nazionale che abbiamo vissuto è uno dei modi attraverso i quali desideriamo dar seguito all’invito che Papa Francesco ci ha rivolto.Con le Vostre relazioni e i dibattiti conseguenti avete significativamente contribuito a farci fare passi significativi per il nostro aggiornamento come formatori. Siamo certi di poter contare sempre sulla vostra vicinanza e sui vostri contributi formativi.

 

Ill.mo dott. Stefano Gasseri, Coordinatore nazionale della rete territoriale del Sovvenire

Carissimo dott. Stefano Gasseri, al nostro Convegno per i formatori, ci rappresenti la Chiesa che educa alla partecipazione e condivisione dei beni come segno di comunione ecclesiale.  Grazie perché ci hai ricordato che “dobbiamo cercare di cambiare il punto di vista: la campagna del Sovvenire non serve per raccogliere denaro per la Chiesa, non è una raccolta fondi, ma è uno strumento di informazione per la condivisione”. Hai voluto condividere con noi come i sistemi di contribuzione e offerta alla Chiesa cattolica “non siano solo un mero esercizio contabile” e che “quando parliamo di corresponsabilità significa che, di fronte a una difficoltà, a un problema, c’é la possibilità di comunione e condivisione”. Abbiamo fatto tesoro del richiamo che “l’attenzione al bene comune è nel DNA della Chiesa” e che “la gente ha ancora fiducia nella Chiesa, va solo meglio informata sulle opere realizzate con il sostegno”. Carissimo dott. Gasseri, con te abbiamo condiviso l’idea che questi contenuti devono diventare parte dei processi formativi di ogni seminarista. Grazie per la costante disponibilità a favore della formazione ecclesiale e per il contributo a favore della realizzazione dei nostri Convegni.

 

Gent.me

Dott.ssa Maria Lucia Baire, Direttrice del Museo del Duomo di Cagliari

Dott.ssa Sara Mocci, Volontaria

Accogliete il più sentito ringraziamento per la vostra familiare accoglienza e per la competenza attraverso la quale ci avete mostrato tratti fondamentale della storia della Chiesa cagliaritana. La visita della Chiesa Cattedrale e del vostro Museo d’arte sacra ha rappresentato per tutti noi un grande momento di sintesi di storia della Chiesa locale. Certamente ci avete permesso di gustare tratti del Vangelo attraverso la storia e l’arte. Il percorso culturale che avete preparato per noi in occasione del nostro Convegno Nazionale ci ha permesso di vivere, in modo contestualizzato, la celebrazione eucaristica presieduta da S.E.R. Mons. Arrigo Miglio.

 

Carissimi componenti del Consiglio della Sezione Sarda-Sud dell’UNITALSI

Sergio Zuddas (Presidente di Sezione), Ignazio Picciau (Vice-Presidente), Rita Giua (Tesoriera), Tito Aresu (Segretario), Franco Piu (Consigliere), Franco Cesare (Consigliere), Raimondo Denotti (Collaboratore)

Accogliente la mia più profonda e sentita gratitudine per la vostra disponibilità e il vostro servizio a favore del Convegno per equipe formatori dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia, attraverso la cena “TERRA SARDA”,che nella serata di mercoledì 4 aprile u.s. avete offerto, ai Rettori, Animatori e Padri Spirituali, presenti presso il nostro Seminario. Con la vostra dedizione avete favorito nei partecipanti un bellissimo clima di famiglia e avete fatto gustare degli ottimi cibi da voi preparati. Insieme alla mia gratitudine, unitamente a quella di tutta l’equipe del nostro Seminario, desidero trasmettere la gratitudine e la gioia delle equipe dei Seminari regionali d’Italia che mi raccomandano di salutarvi tanto e assicurano per voi amicizia e preghiera. Voi personalmente e come UNITALSI, ancora una volta, avete dato grande testimonianza di accoglienza e servizio.

 

Gent.me e Ill.mi

Elena Ledda, Simonetta Soro, Mauro Palmas, Marcello Peghin, Alessandro Foresti, Silvano Lobina

Le vostre voci, i vostri canti, i vostri strumenti, la vostra musica, quanta suggestione, quanta emozione hanno suscitato in noi nella serata di mercoledì 4 aprile u.s. Abbiamo potuto “gustare” tratti della nostra cultura sarda. Vi ringraziamo sentitamente perché il repertorio che ci avete proposto ci ha permesso di vivere un momento di riflessione, rendendoci parte della tradizione religiosa sarda. Grazie per ciò che avete realizzato e per la vostra amicizia.

 

Con stima e amicizia, a tutti voi, la nostra gratitudine e l’assicurazione della vicinanza con la nostra preghiera!

don Antonio Mura (Rettore PSRS)

l’EQUIPE dei formatori

e tutta la Comunità del PSRS

… e permettetemi di ringraziare sentitamente l’Equipe educativa, i seminaristi, le Suore “Figlie di San Giuseppe”, i collaboratori laici del PSRS per l’impegno profuso a favore del Convegno per equipe formatori dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia. Con il vostro impegno avete testimoniato una significativa esperienza di servizio, un concreto laboratorio di vita comunitaria, nell’esercizio della comunione. Grazie di cuore per tutto ciò che avete fatto!

don Antonio Mura

Favorire la formazione

di personalità mature capaci di responsabilità.

Dall’io al noi attraverso la formazione comunitaria,

i percorsi formativi personalizzati e l’autoformazione.

Ogni anno i Rettori e le Equipe educative dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia, si incontrano per un Convegno di aggiornamento sulle tematiche educative inerenti la formazione Sacerdotale e l’impatto educativo della Chiesa nei fenomeni sociali delle nostre Regioni. Quest’anno il convegno Nazionale si svolgerà nel nostro Pontificio Seminario Regionale Sardo, cogliendo l’occasione dei 90 anni dell’Istituzione dello stesso Seminario. Il Convegno, per offrire alti contributi formativi vedrà la partecipazione di Esperti nel campo delle scienze educative e sociali.

Il soggetto della formazione

Durante l’iter formativo verso il sacerdozio ministeriale il seminarista si presenta come un “mistero a se stesso”, nel quale si intrecciano e coesistono due aspetti della sua umanità, da integrare reciprocamente: da un lato, essa è caratterizzata da doti e ricchezze, plasmata dalla grazia; dall’altro, è segnata da limiti e fragilità. Il compito formativo consiste nel cercare di aiutare la persona a integrare questi aspetti, sotto l’influsso dello Spirito Santo, in un cammino di fede e di progressiva e armonica maturazione di tutte le componenti, evitando le frammentazioni, le polarizzazioni, gli eccessi, la superficialità o le parzialità. Il tempo di formazione verso il sacerdozio ministeriale è un tempo di prova, di maturazione e di discernimento da parte del seminarista e dell’istituzione formativa. Il seminarista è chiamato a “uscire da se stesso”, per andare, nel Cristo, verso il Padre e verso gli altri, abbracciando la chiamata al presbiterato, impegnandosi a collaborare con lo Spirito Santo per realizzare una sintesi interiore, serena e creativa, tra forza e debolezza. Il progetto educativo aiuta i seminaristi a ricondurre a Cristo tutti gli aspetti della loro personalità, così da renderli consapevolmente liberi per Dio e per gli altri. Soltanto in Cristo crocifisso e risorto, infatti, ha senso e compimento questo percorso di integrazione; in Lui si ricapitolano tutte le cose (cfr. Ef 1,10), affinché «Dio sia tutto in tutti» (1Cor 15,28). (RATIO FUNDAMENTALIS INSTITUTIONIS SACERDOTALIS, 28-29)

Programma del Convegno

Martedì 3 aprile 2018

  • Pomeriggio e serata: arrivi e accoglienza dei convegnisti
  • Ore 19,00: VESPRI (presiede S.E.R. Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e Presidente della Conferenza Episcopale Sarda)
  • Ore 20,00: Cena
  • Ore 21,00: Presentazione del Convegno

Mercoledì 4 aprile 2018

  • Ore 7,30: EUCARISTIA e LODI (presiede S.E.R. Mons. Gian Franco Saba, Arcivescovo di Sassari, già Rettore del Pontificio Seminario Regionale Sardo)
  • Ore 9,00: Relazione: Favorire la formazione di personalità mature capaci di responsabilità: La mediazione personale (S.E.R. Mons. Gian Franco Saba)
  • Ore 10,00: Dibattito
  • Ore 11,00: Intervallo
  • Ore 11,30: Workshop 1: PresentazioneProcessi formativi per favorire questa capacità di mediazione personale. Criteri progettuali (Dott. Davide De Villa)
  • Ore 13,00: Pranzo
  • Ore 15,30: Workshop 2: Gruppi
  • Ore 19,00: VESPRI (presiede S.E.R. Mons. Arrigo Miglio)
  • Ore 20,00: Cena
  • Ore 21,00: Presso la Cappella del Sacro Cuore del PSRS Serata Culturale: Cantendi a Deus. Breve presentazione: Il canto corale nella tradizione sarda: dimensione storica, sociale e religiosa. Concerto con Elena Ledda, Mauro Palmas e ensemble

Giovedì 5 aprile 2018

  • Ore 7,30: LODI
  • Ore 9,00: Formarsi alla comunione e alla corresponsabilità (Stefano Gasseri di “SOVVENIRE”)
  • Ore 10,00: Workshop 3: Gruppi
  • Ore 11,00: Intervallo
  • Ore 11,30: Workshop 4: Sintesi dai gruppi e dibattito
  • Ore 13,00: Pranzo
  • Ore 16,00: Serata culturale nella storia della città di Cagliari (visita guidata): Cultura e religiosità; dalle radici storiche alle prospettive
  • Ore 19,00: EUCARISTIA con VESPRI (presiede S.E.R. Mons. Arrigo Miglio)
  • Ore 20,30: Cena tipica

Venerdì 6 aprile 2018

  • Ore 7,30: LODI (presiede S.E.R. Mons. Mauro Maria Morfino)
  • Ore 9,00: Relazione: Pensare ad una Regola di Vita del seminarista e pensare ad una regola di vita del presbitero (S.E.R. Mons. Mauro Maria Morfino, Vescovo di Alghero-Bosa)
  • Ore 11,00: Dibattito in assemblea
  • Ore 12,00: EUCARISTIA
  • Ore 13,00: Pranzo
  • Pomeriggio: Partenze

RELATORI

 

S.E.R. Mons. GIAN FRANCO SABA

Mons. Saba proviene da una famiglia di allevatori di Buddusò. Il suo cammino ecclesiale inizia con gli studi nel seminario minore e con la maturità classica conseguita nel liceo Dettori di Tempio. Nel 1992 consegue il grado di baccelliere nella facoltà Teologica di Cagliari. Viene ordinato sacerdote da mons. Paolo Atzei il 23 ottobre 1993 nella basilica di San Simplicio a Olbia. Da quella data ricopre una lunga serie di incarichi fra i quali, dal 2010 al 2015, il rettorato del PONTIFICIO SEMINARIO REGIONALE SARDO. Dal 5 luglio 2011 è cappellano del Papa con il titolo di monsignore. Il nuovo arcivescovo di Sassari ha prodotto numerose pubblicazioni di carattere Patristico e inerenti la Formazione.

 

DOTT. DAVIDE DE VILLA

È psicologo - psicoterapeuta e da anni lavora nel campo della formazione in ambito clinico e nel counselling socio-educativo. E’ docente e supervisore della scuola di specializzazione in psicoterapia SSPC - IFREP di Roma e Responsabile del Master Universitario in Counselling Socio educativo dell’UPS – IFREP (Università Pontificia Salesiana). Opera nell’ambito dell'educazione e della psicoterapia con lo scopo di promuovere lo studio scientifico della crescita e dello sviluppo umano, della prevenzione del disagio psichico e della ricostruzione della integrità della persona. Il formatore lavora secondo standard qualificati di competenza clinica, di formazione personale, ed etica professionale.

 

S.E.R. Mons. MAURO MARIA MORFINO

Dopo aver frequentato il ginnasio presso la casa di formazione dei salesiani a Genzano di Roma, inizia il noviziato presso la società salesiana di San Giovanni Bosco a Lanuvio e lo conclude emettendo la professione semplice il 12 settembre 1975. Consegue il diploma magistrale ed insegna educazione musicale, dal 1977 al 1980, nelle scuole medie inferiori. Nel 1978 ottiene la licenza in teoria e solfeggio mentre presso la pontificia facoltà teologica della Sardegna consegue il diploma degli studi filosofici. Dal 1981 al 1982 è segretario della scuola media Don Bosco ad Arborea. Il 25 settembre 1983 emette la professione solenne. Ad Arborea è ordinato diacono il 29 giugno 1985 e presbitero il 19 luglio 1986 dal vescovo Giovanni Pes. Dal 1982 al 1992 studia in Medio Oriente, dove, nel 1986, consegue il baccellierato in sacra teologia, nel 1988 la licenza in scienze bibliche e nel 1992 il dottorato in scienze bibliche. È anche collaboratore della rappresentanza pontificia a Gerusalemme dal 1987 al 1990. Tornato in Italia nel 1992, risiede presso la comunità salesiana di Cagliari ed è docente di Sacra Scrittura e direttore del dipartimento di scienze bibliche presso la pontificia facoltà teologica della Sardegna. È direttore spirituale del pontificio seminario regionale sardo dal 1995 al 1998, vicepreside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna dal 1998 al 2006. Il 31 gennaio 2011 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo di Alghero-Bosa; riceve l'ordinazione episcopale nel piazzale della Pace ad Alghero il 3 aprile successivo dal cardinale Tarcisio Bertone, coconsacranti gli arcivescovi Paolo Mario Virgilio Atzei e Claudio Gugerotti, durante la stessa celebrazione prende possesso della diocesi. Il 9 aprile entra nella concattedrale di Bosa.

 

ARTISTI

 

ELENA LEDDA

Nata a Selargius, paese alla periferia di Cagliari, ha frequentato il conservatorio del capoluogo studiando oboe e canto. Nonostante le potenzialità della sua voce da mezzosoprano, ha preferito dedicare la sua carriera al genere folk, sebbene col tempo arricchito di ricerca e sperimentazione. Al 1979 risale il suo album Ammentos, che ha già tra i crediti quel Mauro Palmas che sarà una presenza fondamentale per la sua carriera: con lui forma nel contempo la band Suonofficina, nella quale sperimenterà un'evoluzione della musica sarda che in futuro la porterà dentro l'ambito della cosiddetta world music. In un certo senso le elaborazioni musicali del canto sardo, fatte da Elena Ledda e Mauro Palmas, pare che derivino, oltre che dalla tradizione, dall'esperienza dei Folk Songs (1964) che Luciano Berio scrisse per Cathy Berberian, nel quale elaborò canti popolari provenienti da differenti paesi. Fra questi vi era un canto sardo Motettu de tristura, eseguito dalla mezzosoprano con grande maestria, in cui si apprezzavano un particolare utilizzo della voce e degli arrangiamenti che molto probabilmente influenzarono le esperienze del cross over nella musica folk dei decenni successivi. Nel 1984 pubblica il nuovo album "Is Arrosas" e in quegli stessi anni è spesso ospite sul canale regionale Videolina della trasmissione musicale di folk tradizionale sardo Sardegna Canta, di cui un anno ha avuto anche l'onore della sigla d'apertura. Ma accanto a queste partecipazioni che accrescono la sua popolarità, continua la sua ansia di ricerca colta con collaborazioni con artisti quale il re della new Age Andreas Vollenweider. In questo stesso periodo i Suonofficina evolvono nei Sonos, un progetto di gruppo aperto con la finalità di sperimentazione della musica etnica sulla base del patrimonio tradizionale della sua isola. Negli anni novanta la carriera prosegue con la pubblicazione di Incanti (1993) mentre continua un'attività dal vivo che porterà Elena ad esibirsi in tutto il mondo. All'inizio del nuovo millennio la cantante ha raggiunto ormai uno stadio di notevole apprezzamento da parte della critica. In seguito alla morte di Maria Carta nel 1994,è lei a divenire l'immagine femminile della Sardegna in musica, pur non eguagliando la popolarità nell'isola ed oltremare della cantante di Siligo. I dischi Maremannu, uscito nel 2001, e Amargura del 2005, confermano lo stato di grazia raggiunto e una consolidata maturità artistica. Quest'ultimo album, che vede la collaborazione di Lino Cannavacciuolo, si arrischia in sonorità a metà strada tra le vibrazioni ancestrali del patrimonio della Sardegna e quello più codificato e melodico di Napoli. Nel 2007 il Disco Rosaresolza, registrato con l'amico Andrea Parodi, a Sanremo riceve la Targa Tenco al Premio Tenco per il miglior disco in Dialetto e il premio "Città di Loano" per il miglior disco di Musica Popolare 2007. Nel 2008 pubblica Live at jazz in Sardegna e nel 2009 Cantendi a Deus. Nonostante Elena Ledda sia originaria della Sardegna del sud, usa con estrema facilità tutte le varianti linguistiche presenti nell'isola. L'artista selargina ha collaborato con Fabrizio De André, Lester Bowie, Don Cherry, Andreas Vollenweider, Savina Yannatou, Maria del Mar Bonet, Paolo Fresu, Noa e Andrea Parodi, Rita Marcotulli, Antonello Salis, Gavino Murgia, Riccardo Tesi.

 

MAURO PALMAS

Compositore, strumentista, ricercatore, nasce a Cagliari e inizia la carriera giovanissimo leader del gruppo di ricerca e recupero storico-critico della musica popolare “Nuova Generazione”. Nel 1977 fonda il gruppo Suonofficina che rivolge la sua attenzione alla musica sarda e mediterranea. Il suo interesse si rivolge allo studio dei ritmi del ballo creando una tecnica che gli permette di applicare il linguaggio delle antiche “nodas” delle launeddas sulla mandola. Nel 1979 l’incontro con la cantante Elena Ledda con la quale condividerà scelte e progetti che sfoceranno in una intensa e fruttuosa attività concertistica e discografica (Ammentos, 1979, Sonos, 1989, Incanti, 1994, Maremannu, 2000, Amargura, 2005, Cantendi a Deus 2009). Ha collaborato con Maria Carta Noa, Mauro Pagani, Paolo Fresu, Andrea Parodi, ma anche con Don Cherry, Lester Bowie, Antonello Salis, Luigi Cinque, Gabriele Mirabassi, Rita Marcotulli, Enrico Rava, Enzo Avitabile, vanta anche una ricca attività nell’ambito della musica di scena: tra i molti progetti, ha composto le musiche per il film “Sonos ‘e Memoria, La Destinazione, “Cainà ovvero la figlia dell'isola” Venti di Jazz, Nel Paese di Eleonora, Filo di Seta, Cenere ; per gli spettacoli di Massimo Carlotto (con Maurizio Camardi) “Cristiani di Allah, Mare Chiuso, Cronache Italiane”; per gli spettacoli di danza: Etnika, e Danze dal Mare con le coreografie di Mvula Sungani; Tango Dream e Transumare con le coreografie di Francesca la Cava. I suoi dischi: “a volte ritornano”, “Cainà” “il colore del maestrale”, “mare chiuso” con Maurizio Camardi, “voglio un chilo di pane “ con Tama trio, in lavorazione con Francesco Medda (arrogalla) Da dieci edizioni cura la direzione artistica della rassegna itinerante “mare e miniere”.