Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri


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Vite intrecciate: questo lo slogan scelto per la ventinovesima Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri. La vita di ognuno, per richiamare l’analogia tessile presente nel mito greco delle Parche, è il «tessuto» che emerge dall’intreccio della trama con l’ordito. “Intrecciare” la nostra vita a quella di tanti missionari e missionari martiri significa tessere, a distanza, le nostre esistenze con le loro; significa (ri)scoprire la bellezza di un unico tessuto formato dalla vita di ogni cristiano. Da questa consapevolezza nasce la proposta, da parte del Gruppo di Animazione Missionaria, di una notte di adorazione tra venerdì 12 e sabato 13 marzo. Ogni turno notturno è stato animato dagli stessi seminaristi che nel cuore della notte si sono ritrovati per pregare insieme ricordando coloro che hanno dato la vita per la fede. Canto, silenzio e preghiera: questi i binari che hanno accompagnato la comunità lungo l’intera notte.
Al termine, la comunità si è riunita per pregare le lodi mattutine e leggere il martirologio. Sono stati ricordati, tra i missionari martiri, i nomi dei due missionari italiani uccisi nel 2020: Don Roberto Malgesini e fra Leonardo Grasso. Due testimoni che lasciano ai posteri una traccia limpida e splendente di Vangelo.
«Ancora una volta anche voi del GAMIS, attraverso questa Veglia, avete voluto "intrecciare" le vostre vite, i vostri percorsi vocazionali personali, con quelli della Chiesa universale e concretamente e quotidianamente con i percorsi della comunità del PSRS. Siate sempre testimonianza di fraternità e della missione evangelica nel tessuto della vita di questa nostra comunità e in ogni realtà sociale ed ecclesiale dove vi trovate e vi troverete» con queste parole il Rettore del Pontificio Seminario Regionale Sardo, don Antonio Mura, ringrazia la comunità e quanti hanno collaborato per la riuscita della veglia di preghiera.

Francesco Cara, sem.