Incontro con P. Ermes Ronchi

 

Breve biografia di P. Ermes Ronchi

Ordinato sacerdote (1973), dà vita, insieme ad altri frati, ad una comunità sperimentale nella provincia di Vicenza (trasferitasi poi a Casale Monferrato). Chiede di andare a Parigi, dove lavora come insegnante di italiano e di religione presso il Liceo italiano “Leonardo da Vinci”, e come spazzino comunale per mantenersi gli studi. Consegue due dottorati: in Storia delle religioni con specializzazione in Antropologia culturale (alla Sorbona) e in Scienze Religiose (all’Institut Catholique de Paris). Nel 1980 torna in Italia, dove è destinato al convento dell’Annunciata di Rovato fino al 1991. Dal 1991 al 1994 è nella comunità dei Servi di Maria a Verona. Nel 1994, dopo sei mesi trascorsi a Parigi per rinfrescare gli studi, si stabilisce a Milano, dove attualmente svolge varie attività presso la Chiesa di San Carlo al Corso, dirigendo il Centro culturale Corsia dei Servi fondato da David Maria Tuorlo. Ha redatto i testi di riflessione per la veglia di 500.000 ragazzi all’Incontro nazionale dei giovani del 2007. È docente di Estetica Teologica ed Iconografia alla Pontificia facoltà teologica “Marianum” di Roma. L’11 settembre 2012 è stato nominato parroco della parrocchia di San Carlo al Corso, a Milano. Nel 2016, su incarico di papa Francesco, tiene le meditazioni degli esercizi spirituali alla Curia romana. È autore di numerosi libri su temi biblici e spirituali; collabora inoltre con diverse testate giornalistiche, tra cui l’Avvenire.

 


 

Sabato 25 febbraio, abbiamo avuto l’opportunità, durante le Lodi comunitarie, di accogliere la riflessione di P. Ermes Ronchi il quale ha gradito condividere con noi e per noi alcuni spunti utili nel contesto dei nostri percorsi formativi. Desideriamo condividere alcuni spunti della riflessione che P. Ermes ci ha donato.

Chiamandoci all’esistenza, ognuno di noi è una parola unica che Dio ha pronunciato e che non ripeterà mai più. L’umanità e la Chiesa si fondano sul fatto che ognuno è una sillaba del verbo. La Chiesa è costituita sui carismi. Si fonda in primo luogo sugli apostoli, in secondo sulla presenza di profeti, in terzo luogo sull’impegno di maestri e pastori (cfr. Ef 4,11; 1Cor 12,28), poi altri carismi. Anche noi preti non dobbiamo mai dimenticare di essere profeti.

 

Bocca di Dio e bocca dei poveri

per ricucire lo strappo, drammatico

tra Dio della vita e Dio della religione.

Farlo scorrere fuori dal tempio, nella vita,

contro il formalismo hanno detto parole di fuoco.

Popolo profetico: i vostri giovani saranno profeti

e gli anziani avranno visioni.

Proprio dei giovani è di essere profeti, sospingere verso il futuro,

verso l’autenticità, il non formalismo, l’essenziale.

Inventori di strade.

Non sei profeta per il ruolo di prete, ma per la tua fede e il tuo Battesimo,

perché hai mangiato la parola di Dio e ne sei intriso.

Noi siamo ciò che ci abita: Figlio dell’uomo mangia ciò che hai davanti

Mangia questo rotolo poi va e parla alla casa d’Israele (cfr. Ez 3,1)

Il profeta è l’uomo libero;

non si mimetizza, non si nasconde.

Libero da maschere e da paure, da cortigianerie e competizioni.

Noi, spesso non siamo liberi perché abbiamo tante paure.

Abbiamo due facce, o più.

Non avere paura, non fare paura, libera gli altri dalla paura.

Manda ancora profeti Signore,

uomini dal cuore in fiamme,

uomini certi di Dio.

E Tu a parlare dai loro roveti…

Ognuno piccolo roveto ardente.

 

A nome di tutta l’equipe del PSRS, un sentito ringraziamento a P. Ermes Ronchi per la sua presenza i mezzo alla nostra comunità del PSRS e per il suo sapiente contributo di riflessione a favore della formazione ecclesiale dei seminaristi.

IL RETTORE

Don Antonio Mura