Nella missione, l’incontro: dicembre del GAMIS

«Accogliere e prendersi cura di chiunque chieda aiuto, senza distinzioni e senza chiusure»: è questo l’invito frequente che Papa Francesco rivolge a tutti i cristiani, ed è ciò che il GAMIS ha avuto la possibilità di sperimentare nel mese di dicembre.

Il gruppo ha avuto l’opportunità di conoscere e avvicinarsi a due realtà che si occupano proprio dei più sofferenti e dei più emarginati facendo visita all’hospice “Madonna di Fatima” in Settimo San Pietro e incontrando alcuni volontari dell’associazione “Prison Fellowship”.

«Non preoccupiamoci di aggiungere giorni alla vita, ma di dare più vita ai giorni»: questo è il motto della fondatrice degli hospice Cicely Saunders, il quale muove costantemente tutti i volontari che ogni settimana fanno visita ai pazienti che vivono l’ultima fase della loro vita.

I seminaristi hanno colto l’occasione per conoscere le storie di pazienti e volontari, per visitare gli ammalati e la struttura in cui vivono e per scoprire un nuovo volto dell’hospice, luogo in cui la sofferenza, che si tocca con mano, è strumento fondamentale per scoprire la bellezza e la preziosità della vita.

Alcuni giorni dopo si è tenuto l’incontro con “Prison Fellowship”, l’associazione di ispirazione cristiana diffusa a livello globale. Quest’ultima si occupa di star accanto ai detenuti che, nelle carceri, sommersi da giudizi, vengono dimenticati. L’obiettivo fondamentale dell’associazione è porre al centro il ruolo rieducativo della prigione e la sua funzione riabilitativa all’interno della società: da ciò, una particolare attenzione nei progetti proposti dall’associazione è riservata anche ai familiari dei detenuti e, al contempo, alle vittime.

Durante l’incontro i volontari hanno presentato ai seminaristi alcune attività che svolgono, tra le quali spicca particolarmente, in questo tempo di preparazione al Natale, il progetto “L’altra cucina”, nel quale l'associazione organizza un pranzo di Natale, in collaborazione con chef stellati, comici e cantanti, cosicché anche i detenuti possano vivere al meglio le festività natalizie. Quest’anno, grazie a questo progetto, anche alcune carceri della Sardegna potranno rendere significativo il giorno della nascita di Cristo.

L'obiettivo dell’associazione è proprio questo: ricostruire dove tutto sembra essere distrutto, un po’ come poi è avvenuto nella testimonianza successiva, nella quale i ragazzi hanno avuto la possibilità di confrontarsi con un ex detenuto che ha raccontato la propria storia, mostrando come stia ricostruendo la sua vita, grazie a quanto i volontari dell’associazione hanno saputo donargli per ricominciare.

di G.A.M.I.S.