Primo Ritiro Spirituale Comunitario

RITIRO SPIRITUALE DELLA COMUNITÀ DEL SEMINARIO REGIONALE

Sabato 7 ottobre 2017

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Che meraviglia! Una splendida giornata soleggiata! Lo sguardo che spazia verso l’orizzonte incrociando la cupola della Basilica di N.S. di Bonaria e sullo sfondo il Golfo degli Angeli. Ecco l’accoglienza che sembra riservarci questa giornata in occasione del primo Ritiro Spirituale che la Comunità del Seminario Regionale vive presso la Casa Provinciale “MATER NOSTRA” delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli a Cagliari. Ottima accoglienza da parte della Comunità delle Suore.

In questa giornata di Ritiro abbiamo voluto dedicare una particolare attenzione all’importanza di un Progetto Personale di Vita (p.p.v.) come strumento indispensabile per ogni singolo seminarista, per vivere con maggiore consapevolezza e responsabilità il proprio cammino di formazione verso il Presbiterato. Il p.p.v. è un valido strumento perché aiuta a far emergere l’«io nascosto» e lo sostiene nel divenire capace di orientarsi, di essere fedele a se stesso, di vivere in pienezza.

Nell’ambito della prospettiva di consacrazione, il p.p.v. si rivela un mezzo che sprona ad entrare e stare dentro quel costante processo di docile conversione all’azione formativa di Cristo, il Maestro che è la vita, la verità e la via (cfr. Gv 14,6). Vincola – attraverso una profonda, sincera, costante revisione di vita – alle decisioni prese, agli impegni assunti, ai propositi formulati.

Il p.p.v. è «risposta attiva» che fa prendere in mano se stessi e fa avere una realistica visione di sé. Non consente inutili «fughe in avanti». Non permette di illudersi negando il passato. È sintesi della propria storia: la memoria del passato s’incontra e s’intreccia con l’oggi del proprio presente e costruisce un futuro che si offre come «possibilità» di attuare le proprie potenzialità e dar compimento alle strutture della personalità, donando un volto preciso alla propria identità. Nella formazione religiosa, iniziale e permanente, il p.p.v. è una «risposta attiva» alla chiamata di Dio che invita a «prendere se stessi», ogni giorno, per porsi attivamente e responsabilmente alla sequela Christi. Accettare di formulare un p.p.v. significa lasciarsi coinvolgere dal soffio dello Spirito che «getta in avanti», verso sempre nuove piste di atterraggio. Il p.p.v., come strumento e percorso di continua crescita, è importante per costruire se stessi, il proprio rapporto con Dio, le relazioni comunitarie, il servizio agli altri, la missione.

Anche Gesù consiglia, prima di avventurarsi in una nuova costruzione, di qualsiasi tipo e genere, di approntare un progetto, di stilare un programma, di fare bene i conti e valutare l’azione intrapresa: «Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro» (Lc 14,28-30).

Il p.p.v. stimola un atteggiamento di continuo discernimento, monitorando la qualità della risposta data alla chiamata alla vita e alla chiamata all’amore di Dio, nonché all’invito di portare agli altri l’amore sperimentato e la gioia di vivere per… ! Il p.p.v. scaturisce dall’incontro personale con il Maestro: un incontro vero, personale, concreto; non studiato sui libri e conosciuto per sentito dire. È un mezzo che libera energie positive, svela risorse nascoste, mostra ideali da raggiungere, orienta la vita, motiva azioni e scelte.

Le meditazioni di Don Francesco Mameli, nostro Direttore Spirituale, la preghiera comunitaria e il momento di deserto personale, sono stati gli elementi che hanno creato un clima favorevole perché ognuno dei seminaristi potesse riflettere e confrontarsi con il Signore, con se stesso, con l’equipe educativa e con i Padri Spirituali, per iniziare ad elaborare o rielaborare il proprio Progetto Personale di Vita.

La fraternità che le “Suore Figlie della Carità” ci hanno permesso di vivere attraverso una squisita accoglienza e l’ottimo pranzo a conclusione del Ritiro Spirituale, sono stati un importante tassello per iniziare questo nuovo anno della formazione seminaristica.

 

IL RETTORE PSRS

Don Antonio Mura