“Figli, desiderati e scelti” – Chiusura anno seminaristico con gli universitari

“… e cominciarono a far festa!” (Lc 15, 24). Questo lo slogan che ha accompagnato la serata di Giovedì 22 giugno, giorno in cui si è chiuso l’Anno Seminaristico 22/23 nella particolare ricorrenza del sesto anniversario della dedicazione della Cappella Maggiore. Una serata molto speciale caratterizzata per la prima volta dalla presenza dei colleghi universitari delle altre facoltà, i quali hanno aderito con entusiasmo e partecipazione alla proposta avanzata dagli stessi seminaristi, desiderosi di una nuova esperienza di Chiesa all’interno della comunità.

La Santa Messa, cuore della serata, è stata presieduta da S. Ecc. Mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri e delegato della Conferenza Episcopale Sarda per la Pastorale Giovanile e Vocazionale, alla presenza dell’equipe formativa e del vicesindaco della Città Metropolitana di Cagliari, Roberto Mura.

Durante l’omelia, il Vescovo ha spiegato a tutti i presenti l’importanza e il significato della preghiera, mettendo in risalto il vangelo del giorno e quindi il Padre Nostro come preghiera principe della vita del cristiano: "Viviamo in noi – ha sottolineato il Vescovo – la tensione tra il desiderio della preghiera e la fatica del pregare. La preghiera non è informare Dio dei nostri bisogni. Perciò pregare è riconoscere di avere un Padre, che pur “vivendo nei cieli” non crea distanza, ma riconosce la dignità dei figli, da lui desiderati e scelti."

Il vescovo, in conclusione, ha meso in rilievo la condizione filiale, comune a tutti i cristiani: "tutta la mia vita sarà una preghiera continua; ogni atto d’amore sarà preghiera, e sarà vero anche il contrario: prego perché amo! Vi auguro di fare questa scoperta, anche per capire la vostra vocazione!"

Al termine della celebrazione i seminaristi hanno rivolto un messaggio di saluto e di augurio a tutti gli universitari presenti: Il nostro desiderio è che la nostra comunità cresca con voi e che insieme non smettiamo mai di riscoprirci Chiesa viva, fatta di questi volti, di queste storie diverse, ma accomunati tutti da questo desiderio di gioia autentica, colmabile solo in Dio.

La serata è proseguita con un momento di fraternità, segno tangibile che il Vangelo si concretizza nell’oggi e che di conseguenza la Chiesa si sperimenta nei volti nuovi e nelle relazioni vissute.

Segreteria PSRS

 

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"...E cominciarono a far festa!"