Sardegna verso Assisi 2021


Il testo del messaggio dei Vescovi sardi: Il-messaggio-dei-vescovi-sardi

Il programma dell’evento: Il-programma-del-3-e-del-4-in-Assisi

Il logo per l’evento: comunicato_6maggio_logo

Il 3 e 4 ottobre i Vescovi della Sardegna guideranno il pellegrinaggio ad Assisi e offriranno così l’olio per la lampada che arde sulla tomba di San Francesco.  A distanza di 20 anni dall’ultima volta l’Isola sarà protagonista di questo gesto di devozione che l’Italia nutre verso il patrono d’Italia.

Nella conferenza stampa convocata in Seminario regionale per presentare l’iniziativa, il presidente della Conferenza episcopale sarda, monsignor Antonio Mura, introducendo i lavori, ha ricordato come la Chiesa isolana e la società civile si prepareranno all’appuntamento di ottobre. Mi sembra importante sottolineare – ha detto Mura – come sia necessario lavorare insieme. Forse san Francesco opererà un piccolo miracolo nell’aiutarci a guardare all’appuntamento di ottobre mettendo insieme risorse, attenzioni, sensibilità, e anche a livello istituzionale e religioso, tutto ciò che può essere utile per camminare verso questo traguardo. L’importanza di questo sguardo comune – ha aggiunto il Presidente – vede protagonista la Conferenza episcopale e, mi fa piacere sottolinearlo, anche promotrice di questo sguardo.

L’ Arcivescovo mons. Roberto Carboni ha presentato il messaggio che la CES ha diramato per l’occasione delineando il percorso che l’iniziativa ha avuto nel corso degli anni, una tradizione che si ripete ormai da 82 anni, con la Sardegna cinque volte pellegrina ad Assisi per offrire l’olio: nel 1948, nel 1963, nel 1981 e nel 2001 e la quinta il prossimo ottobre. La lampada– ha detto monsignor Carboni – porta scritto tutto intorno il verso dantesco Altro non è che del suo lume un raggio per ricordarci come i Santi, attraverso la loro santità, non fanno altro che esprimere il simbolo di una luce che proviene però da un Sole ben più grande.

Ad accendere materialmente la lampada ad Assisi sarà il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che nel suo intervento ha ricordato come, in questo tempo non certo facile, ci sia bisogno di ritrovarsi per lavorare insieme. Viviamo un periodo nel quale – ha ricordato – la sofferenza della gente è tanta, per cui è necessario un forte richiamo all’unità, attraverso un confronto sulle cose importanti, con la capacità di capire ciò che è rilevante, per dedicarci principalmente alla sua realizzazione, tralasciando ciò che non è fondamentale ma è spirito di protagonismo.

Per Emiliano Deiana, presidente Anci Sardegna, il pellegrinaggio ad Assisi diventa occasione di rinascita. La luce – ha detto Deiana – è l’elemento che può aiutarci nel tempo della rinascita. Mi auguro che la luce della lampada possa ispirare una rinascita collettiva della Sardegna ma anche di tutti i comuni d’Italia.

Secondo alcune testimonianze, la Sardegna ha accolto la presenza dei figli di san Francesco quando il Poverello era ancora in vita, ospitando all’inizio piccole fraternità francescane, che rapidamente hanno diffuso nell’Isola la spiritualità del Santo di Assisi, suscitando testimonianze di santità che hanno coinvolto religiosi e laici.  La santità semplice e umile, vicina alla gente di sant’Ignazio da Laconi, portata avanti poi nel beato Fra Nicola da Gesturi o la presenza caritatevole di san Salvatore da Horta, o ancora la testimonianza martiriale del beato Francesco Zirano. A essi si aggiungono le Clarisse, che hanno seguito e seguono l’esempio di santa Chiara di Assisi, e quello di tanti laici e laiche, fra cui la beata Edvige Carboni, che hanno vissuto e vivono la loro vita cristiana attingendo dalla spiritualità dell’Ordine Francescano Secolare.

L’arrivo della delegazione sarda è molto atteso dai frati di Assisi, alcuni presenti alla conferenza stampa. Fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, vede nell’offerta dell’olio l’offerta dei cittadini d’Italia a San Francesco perché sia presente con la sua intercessione per la Regione che offre e per l’Italia tutta.

Fra Massimo Travascio, custode del Convento di Santa Maria degli Angeli, ha presentato, invece, il programma della due giorni.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi sarà ogni diocesi a stabilire le modalità di viaggio dei pellegrini di ciascuna chiesa locale, la cui delegazione sarà composta da non più di 100 persone per diocesi.

Per l’occasione è stato coniato un logo, frutto del concorso della Conferenza episcopale sarda, vinto dal grafico Mauro Morittu di Alghero, della diocesi di Alghero-Bosa, che porta il nome di Lughe-S, Luce Sarda. Il logo Lughe-S – spiega l’autore – è immediato e molto versatile. Unifica il Tau francescano in maniera dinamica e intrecciata con varie simbologie. La S alla base rappresenta l’iniziale della Regione Sardegna che si trasforma in una strada, simbolo del pellegrinaggio e della comunità sarda. Al centro la fiamma che rappresenta la luce di Assisi, si trasforma nel pellegrino che in pieno spirito francescano vuole rendere omaggio al Santo Patrono d’Italia.

 

Servizio di Roberto Comparetti,

giornalista de Il Portico