VITE CHE PARLANO – Convegno missionario 2023

Di me sarete testimoni: vite che parlano”: è questo il tema del 66° Convegno missionario nazionale dei seminaristi, tenutosi presso il Seminario Arcivescovile di Napoli A. Ascalesi dal 22 al 25 aprile. Per l’occasione sono stati ospitati 120 seminaristi provenienti da tutti i seminari maggiori d’Italia e, tra di essi, erano presenti anche 19 membri del gruppo G.A.M.I.S. del Pontificio Seminario Regionale Sardo.

Don Valerio Bersano, segretario nazionale Missio Consacrati, ha aperto i lavori con un discorso di benvenuto, mettendo in luce l’importanza del Convegno – organizzato e promosso dall’organismo pastorale Missio - all’interno del progetto formativo dei seminari, nel quale non deve essere trascurato l’aspetto della missione.

Nella presentazione del Convegno il primo intervento è stato quello di Mons. Michele Autuoro, vescovo ausiliare di Napoli, che, presentando la figura di don Tonino Bello ha evidenziato la concordanza fondamentale tra annuncio evangelico e vita, necessaria per una testimonianza autentica. Ha espresso, inoltre, l’esigenza di tornare a una pastorale basata sul primo annuncio, come operavano le prime comunità cristiane.

Sull’aspetto formativo ha chiarito l’importanza di non annunciare noi stessi, ma la persona di Gesù Cristo: «Dobbiamo continuamente spostare il nostro centro da noi stessi a Gesù e sugli altri. L’appartenenza a una chiesa particolare apre i presbiteri e le comunità alla missione universale della Chiesa».

La Lectio Magistralis di S. E. Mons. Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, è stata il centro delle attività del secondo giorno di lavori, ponendo da subito una domanda fondamentale: Di chi e per chi siamo testimoni? L’annuncio fondato sull’amore di Cristo è stato definito da Mons. Battaglia una missione impossibile poiché il mondo di oggi conosce solo il linguaggio della guerra. «Solo prendendo in prestito lo sguardo di Gesù, la vocazione di ognuno può diventare una vocazione possibile, portata avanti quindi non dagli uomini, ma da Dio». Parlando inoltre delle sue esperienze vissute tra i poveri, ha posto in tutti i presenti un interrogativo a cui è necessario rispondere: “Qual è il bisogno delle nostre comunità? Quali bisogni noi presbiteri dobbiamo servire? Nelle terre di missione spesso sono chiari i bisogni delle comunità, ma noi purtroppo fatichiamo a vederli”.

Le testimonianze di suor Rossana Tidu (Comunità Missionaria di Villaregia) e padre Daniele Moschetti (Missionari Comboniani) hanno dato spazio a un dibattito sui temi della pastorale carceraria e dei migranti. Si sono poi svolte le attività - introdotte da Don Gennaro Matino - nei vari laboratori divisi in gruppi, nei quali ognuno ha avuto modo di condividere le proprie risonanze e fare tesoro di quelle degli altri.

I lavori si sono conclusi con l’intervento di Don Giuseppe Pizzoli, che ha espresso l’esigenza di un personale cammino di ascolto delle proprie e altrui fragilità, paure, pregiudizi per metterli nelle mani misericordiose del Padre: "solo avendo misericordia con noi stessi possiamo portare la misericordia di Dio agli altri". Ha incoraggiato infine tutti i seminaristi ad allargare gli orizzonti, a uscire dal proprio sguardo per andare incontro a quello dell’altro ed essere coraggiosi di fronte al cambiamento e alla novità.

I cinque giorni di convegno si sono confermati una ricchezza per ciascuno di noi. L’ottima accoglienza, la condivisione dei pasti e la preghiera comune sono stati occasione per sperimentare la fraternità e l’incontro tra le varie realtà di formazione presenti nel territorio nazionale.

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Convegno Missionario Seminaristi 2023