Si è tenuto dal 27 al 30 aprile, nel Seminario Vescovile di Bergamo, il 65° convegno missionario per seminaristi. Erano 130 i partecipanti provenienti da gran parte dei seminari maggiori italiani, tra cui anche 15 seminaristi del nostro seminario, accompagnati da don Mario Cuscusa, assistente spirituale del GAMIS. Il tema del convegno è stato “Vocazione: vivere per dono”. Il segretario della PUM, don Valerio Bersano, durante il momento introduttivo, ha spiegato che alla base del donarsi sta il processo di conoscenza personale.
Il giorno seguente, il vescovo di Bergamo, Mons. Beschi, ha approfondito l’argomento, affermando che bisogna vivere la missionarietà, in modo particolare nella vita sacerdotale, come dono della propria vita, del proprio essere; il dono si instaura in una relazione e, in essa, trova gratuità. Sempre riguardo al dono, il vescovo bresciano ha affermato: “Non accontentarsi di ciò che si fa, o del superficiale ma donarsi veramente, perché chi trattiene a sé qualcosa non dona niente”.
Ha concluso questa riflessione nel successivo dibattito Mons. Marco Prastaro, Vescovo di Asti e missionario in Kenya, condividendo la sua esperienza in missione e ribadendo che il cuore di tutto è l’amore, poiché Dio stesso è amore. Ha spiegato ai seminaristi la prova più difficile che ha avuto in missione: “Dio vive nell’amore, ma noi uomini dobbiamo fare i conti con l’impotenza. Io non salvo nessuno. Ho lottato infatti con la tentazione dell’onnipotenza e l’ho vinta condividendo le responsabilità”.
Si sono susseguiti momenti di confronto in laboratori e gruppi di lavoro, nei quali i giovani seminaristi hanno condiviso le loro esperienze alla luce del dono, ricevuto e dato. Ciò che è scaturito da questo tema iniziale è l’importanza del dono nella propria vita per portare Cristo al prossimo: la missionarietà è il dono della propria vita per gli altri, è il testimoniare l’amore che Cristo ha per noi e, ancor di più,
il lasciar trasparire in sé stessi l’immagine di Cristo. Non sono mancati poi momenti distensivi e di gioco insieme; per questo, il convegno è sempre stato per i seminaristi motivo di conoscenza, fraternità e confronto tra ragazzi che condividono una scelta di vita, che si incarna in maniera diversificata in ogni realtà territoriale, e quest’anno è stato reso possibile in particolar modo dalla calorosa accoglienza dei seminaristi bergamaschi. In quel seminario di Bergamo, una piccola parte del futuro clero italiano era riunita e lavorava insieme.
Il convegno si è concluso la mattina del 30 aprile con il ringraziamento di don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio. Egli ha lodato l’impegno e l’attenzione che i seminaristi hanno mostrato durante il convegno. È stata poi annunciata Napoli, come città che terrà il 66° convegno missionario, nel 2023. Infine è stata stilata una lettera, sviluppata dai seminaristi stessi, frutto del lavoro dei gruppi nei laboratori. In essa i seminaristi hanno espresso il loro entusiasmo riguardo al convegno, promuovendone pienamente il tema del dono. Hanno visto in esso il mezzo efficace per portare Cristo attraverso la testimonianza di vita, lo stare con le persone e l’ascolto, dando un ruolo primario alla preghiera, che non dev’essere separata dall’agire. Nella lettera si trova quel che di più sostanzioso il convegno ha lasciato in dono ad essi, ossia: “la consapevolezza che dobbiamo essere sempre pronti ad una eventuale chiamata più ampia”.
Massimo Craba, sem.
Lettera del convegno per i Seminaristi italiani