XII Torneo Nazionale dei Seminari

 

Cronaca semi-seria della partecipazione al torneo!

 

C’era una voltaren… così può partire la nostra storia… 5 giovani, chi più chi meno, (visto che il 6º, Gianluca Piga ci ha abbandonato poco prima di partire, con 40 innocui gradi di febbre) vanno incontro ad una grande sfida… provare a competere con il resto dei campioni dei seminari d’Italia… tutti i pronostici erano contro di loro… eppure pieni di speranza sono partiti con un unico obiettivo: migliorare il risultato della passata edizione. Questo team aveva già una composizione particolare… un portiere, Andrea Giuseppe Pelgreffi (rivelatosi il migliore del torneo… meglio ricordarlo se no si offende😜) che oltre alle sue particolari doti di “furbizia” grazie alle quali ottiene la prima ammonizione del torneo, mostra sin da subito le sue doti profetiche pronosticandoci un girone infernale che la sera delle estrazioni si avvererà gettando nelle sconforto i nostri eroi, ma non facendo loro perdere tutte le speranze. Passando alla difesa abbiamo la testa della squadra, Don Andrea Secci, l’animatore improbabile che dà quello sprint alla squadra e quell’incoraggiamento utile per puntare all’obiettivo finale. Le fasce sono occupate da due elementi totalmente diversi. Sulla sinistra il magrolino Francesco Soru, che con le sue incursioni silenziose prova a mettere in ginocchio le difese avversarie e si sacrifica molto bloccando con saggezza gli attacchi avversari. L’altra fascia è occupata dal grosso Daniel Deplano che per bloccare le azioni avversarie non usa il fisico, ma le freddure congelando tutto l’andazzo della partita e del torneo in generale; però non bisogna dimenticare le sue azioni in velocità spaventose che rasentano la velocità della luce lasciando gli avversari a bocca aperta per come un corpo di quelle dimensioni possa muoversi così rapidamente. Infine abbiamo la punta di diamante della squadra… un’ala inventata attaccante per l’occasione… una sorta di “falso nueve” venuto male: Fabio Crabolu; con i suoi goal ha cercato di tenere in linea la squadra con i suoi obiettivi, unica nota di demerito il fatto di aver ancorato le gambe nella metà campo avversaria dando scarso apporto difensivo sulle manovre avversarie.

Ma ritorniamo all’inizio… Quel “c’era una voltaren…” rappresenta bene l’andazzo del torneo… una squadra che ha lottato con i denti per ottenere buoni risultati, ma come in ogni battaglia ha ricevuto anche le sue ferite tanto da costringere tutti i membri a fare uso di quel miracoloso farmaco! Dopo le tre sconfitte incassate nel girone infernale la squadra non si è persa d’animo è con un motto d’orgoglio va a vincere lo spareggio 7º-8º posto arrivando penultima… Che dire… meglio dell’anno scorso: obiettivo raggiunto!

Fabio Crabolu, seminarista